giovedì 4 ottobre 2012

Le uova degli Zar, create da Fabergè.


La rivoluzione distrugge corpi, umilia istituzioni, ma è impotente con i simboli forti e la bellezza che evocano.
L'uovo nasconde in sé un senso di meraviglia, che è presente nelle culture di tutto il mondo. Il suo guscio liscio ed ellittico, che contiene un ogetto apparentemente inorganico, nasconde il mistero della nuova vita. Questo fatto ha portato i popoli antichi a riflettere sul processo creativo, perchè per le civiltà antiche, prive di strumenti di misurazione, comprendere la creazione del mondo sarebbe stato un concetto molto difficile, ma osservare lo schiudersi dell'uovo e associarlo alla nascita del mondo, ha reso l'idea più chiara.
Nel periodo del paganesimo, per alcune civiltà, il Cielo e la Terra erano rappresentate da due metà dello stesso uovo. Le uova inoltre erano considerate il simbolo del ritorno alla vita, le uova infatti non si depongono in inverno.
Per la cultura dell'antico Egitto, quando ancora l’anno si basava sulle stagioni, le uova decorate si scambiavano nel giorno dell' equinozio di primavera.
I Romani, al proposito dicevano: Omne vivum ex ovo” (ogni vita proviene dall’uovo) e i contadini avevano la consuetudine di seppellire un uovo dipinto di rosso nei campi per propiziarsi un buon raccolto.
Per i cristiani l'uovo non è solo vita, ma raffigurazione della vita oltre la morte.
I cristiani pian piano si convinsero sempre più che, come un uccello esce fuori dal suo guscio, così Cristo uscì dalla sua tomba nel giorno della Resurrezione.
Nel Medio Evo si affermò l’uso di porre uova colorate sul sepolcro durante il servizio pasquale e di regalarle ai bambini e alla servitù per festeggiare la Resurrezione.
Per la tradizione ortodossa russa e greca la mattina di Pasqua si portano in chiesa uova di gallina, o di legno, o di metallo prezioso, o di ceramica dipinta con fiori dai colori simbolici, o con piccole icone di Maria o di Gesù risorto, o con delle croci. Dopo averle fatte benedire, vengono regalate in famiglia e agli amici. Sulle uova, in caratteri cirillici spesso è scritto o per intero o con le sole iniziali: «X» (Christòs = Cristo) e «B» (Voskrés = risorge).
La tradizione ortodossa degli Zar
Gli Zar fedeli all'ortodossia russa hanno sempre fatto delle uova pasquali un loro segno distintovo.
Nel XVIII secolo, dopo la fondazione della fabrica per la Porcellana Imperiale e per la Imperiale Fabbricazione di vetro. sotto Caterina la Grande, il numero di tali uova introdotte a corte arrivò, alla metà dell'Ottocento, a 5.000 in porcellana e 7.000 in vetro.
D
urante il regno dello zar Alessandro III e della zarina Maria Feodorovna, fecero la loro comparsa le uova di porcellana prima con Cyphers oro su bianco o sang de boeuf .Sempre sotto il regno di Alessandro III operò Carl Fabergè.
Peter Carl Fabergé
Il suo vero nome era Karl Gustavovic Faberže, nato a San Pietroburgo (un tempo Stalingrado e poi Leningrado) il 30 maggio 1846 e morto a Losanna il 24 settembre 1920, L'Aristocrazua Europea prediligeva la lingua francese e per quesro motivo il cogmone venne francesizzato. E' stato un gioielliere e orafo russo conosciuto per avere creato e prodotto le famose e presiosissime Uova Fabergéfra il 1885 e il 1917 su indicazione dagli Zar di tutte le russie. Il primo uovo aveva le caratteristiche tipiche delle matrioske russe era fatto di colore bianco e smalto opaco ed al suo interno conteneva un tuorlo tutto d’oro che a sua volta aveva all’interno una gallinella colorata d’oro e smalti con gli occhi di rubino. Infine vi era una copia in miniatura della corona imperiale con un piccolo rubino a forma d’uovo.
Questo primo esemplare di Uovo fu ordinato commissionato da
Alessandro III di Russia da come regalo pasquale per la zarina Maria Fyodorovna che colpita da tanta bellezza fece nominare Fabergé “gioielliere di corte”, con il compito di preparare ad ogni Pasqua un nuovo uovo diverso da tutti gli altri e con una sorpresa. Alla morte di Alessandro III, il sucessore Nicola II chiese a Fabergè di produrne due all'anno.
Per fare questi gioielli a sfondo religioso, era richiesto parecchio tempo e servivano diverse lavorazioni. La collezione imperiale di 52 esemplari è famosa nel mondo e ogni uova tratta un tema diverso.
Per più di trent'anni Fabergé creó 57 uova imperiali, tutte diverse, tutte preziose, molte con dentro sorprese come cammei, perle rare, uccellini meccanici, che diventarono il regalo preferito degli Zar per celebrare anniversari e occasioni speciali.
La Rivoluzione russa mise brutalmente fine alla dinastia Romanov e alla tradizione di Fabergé: la società fu nazionalizzata nel 1917 e la produzione di gioielli terminata. Gran parte delle uova imperiali finirono all'estero alcune sono state acquistate per 20 milioni di dollari l'una. Ricordo che la mummia di Lenin si è squagliata, le statue dei grandi rivoluzionari sono state distrutte dal popolo sovrano le Uova imperiali , al contrario,continuano a sorprendere per la loro bellezza e per l'emozione che produce lo loro vista.
Questi gioielli si possono vedere alla reggi di Venaria, oppure se qulcuno passa da Rapallo al Museo Attilio e Cheope Gaffoglio dove è in collezione un Uvo Fabergè originale.
Carlo Baratta

2 commenti:

  1. Al posto che "il corpo di Cristo" bisognerebbe dire "quel porco di Cristo"

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  2. PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO

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