lunedì 1 ottobre 2012

FAMIGLIA ALLARGATA: L'ESCALATION NEGLI ULTIMI DECENNI


La coppia sta diventando una alternativa alla famiglia? Famiglia allargata evoluzione nei rapporti umani o atavismo?

Il nuovo Rapporto Cisf sulla famiglia italiana ha fotografato la situazione sentimentale del popolo italiano attraverso un'indagine condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana (4053 interviste). L'indagine ha verificato che il 50,5%, di questo campione, vive in coppia.
E’ meglio vivere in coppia senza sposarsi?
Osservando i dati socio-demografici, dell’Istat, la risposta al quesito è affermativa, cresce il numero delle coppie non sposate, aumentano le coppie senza figli o con un solo figlio, e in generale le famiglie si restringono di numero. Analizzando il fenomeno in modo qualitativo,va detto che questa divaricazione( tra 50,5 e 49,5)è indice di due tendenze di vita opposte.
Secondo Socrate il matrimonio aveva due sbocchi, così insegnava “Sposatevi. Se vi capita una buona moglie, sarete felici. Se ve ne capita una cattiva, diventerete filosofi”.
Con un sguardo più generale il matrimonio è anche una relazione sociale e come tale è influenzata dai valori morali interiorizzati dalle persone che decidono di realizzare questa relazione.
Nel mondo occidentale si confrontano due grandi modelli di pensiero: quella del pensiero debole o relativista e quella del pensiero forte, cattolico. Che delineano due diverse modalità di relazione tra gli sposi la relazione egotistica e quella del dono.
Il primo modello annovera tra i suoi studiosi Z. Bauman, sociologo e teorico della società liquida. Per Bauman stiamo vivendo in una realtà sociale dove tutto è precario, incerto, rapido, un mondo fatto sopratutto dall'oggi e un futuro inteso come evento non collegabile con il passato e non dipendente dal presente; un mondo alla “prendi i soldi e scappa”. Il pensiero forte,al contrario, considera le relazioni tra persone come atti permanenti fatti per costruire un futuro, anche difficile, ma noto, nel caso specifico del matrimonio.
Tra i sostenitori del pensiero forte va ricordato il magistero della Chiesa Cattolica, indicazioni su come costruire una relazione che permetta la crescita delle persone, adattabili a diverse situazioni reali, economiche culturali, si trovano nel Catechismo; tra i molti articoli ricordo il 2332 “La sessualità esercita un'influenza su tutti gli aspetti della persona umana, nell'unità del suo corpo e della sua anima.
Essa concerne particolarmente l'affettività, la capacità di amare e di procreare, e, in un modo più generale, l'attitudine ad intrecciare rapporti di comunione con altri” e l'articolo 2333 “Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale.
La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare. L'armonia della coppia e della società dipende in parte dal modo in cui si vivono tra i sessi la complementarità, il bisogno vicendevole e il reciproco aiuto. Essere innamorati significa volere, e promettere, eterna fedeltà. “
I due modelli di famiglia presenti oggi in Italia.
Oggi, anche in Italia, fare coppia non implica più costruire una famiglia tradizionale, la coppia moderna deve affrontare molte difficoltà, perché l’identità personale di ciascun partner, fa fatica a ritrovarsi in un Noi di coppia e di famiglia.
In Italia in questi anni si sono formate due tipi di coppie: le coppie relazionali e le coppie postmoderne. La coppia relazionale o tradizionale sente e accetta i condizionamenti del mondo reale trasforma i vincoli in opportunità in modo da selezionare fra i modi accettabili e non accettabili di fare famiglia. La coppia postmoderna, invece, ignora il mondo naturale si costruisce realtà temporanee e instabili, permeata dal pensiero relativista, diventa più permissiva, rifiuta di fare distinzioni fra i modi di fare famiglia e accetta un pluralismo indifferenziato, appunto relativo e instabile, dei modi di fare coppia.
Mentre la coppia tradizionale ha una riflessività, discute litiga , pur essendo maggiormente dipendente dal contesto locale, ha una certa solidità e coerenza, la coppia postmoderna va incontro ad una riflessività fratturata o impedita.
La coppia postmoderna che si forma in questi anni si costruisce un mondo virtuale, dove tutto è possibile (sposarsi o non sposarsi, avere figli o non averli, averli nel matrimonio o fuori, convivere con un partner di sesso diverso o dello stesso sesso, ecc.) e quindi dove tutto diventa più precario, incerto, instabile. Le coppie oggi, vivono una contraddizione: la ricerca di una astratta e personale felicità. Si trasforma in sogno e ci si ritrova depressi.
Dalla liquefazione della famiglia alla società liquida?
Le coppie postmoderne sono quelle che più risentono delle tendenze a pensarsi come un affare privato, dove ciò che conta è l’individuo più che la relazione, hanno meno figli, sono più permissive e meno proiettate in senso progettuale sul futuro.
È chiaro che, se questo tipo di formazione sociale dovesse diventare il tipo prevalente o normale, la società rischierebbe di liquefarsi essa stessa. L’aumento quantitativo delle coppie ‘liquide’, più instabili e frammentate, pone serie ipoteche sul futuro della intera società. Comunque, ad oggi, per la maggioranza della popolazione, l’ideale della famiglia resta attraente ed è ancora l'obiettivo da perseguire per una vita felice, come detto il problema è che i modello di famiglia non è più unico.
La nascita e lo sviluppo delle famiglie allargate è causato dal modo narcisistico, sia maschile che femminile, di costruire rapporti di coppia. Ma anche grazie a questo fenomeno si può evidenziare, come fa il rapporto Cisf, che la famiglia si forma ed esiste laddove riesce a esprimersi il suo genoma originario, cioè il fatto che la famiglia si qualifica rispetto a tutte le altre forme sociali per essere l’espressione di una relazionalità basata sul dono, la reciprocità, la sessualità di coppia e la sua generatività vissute insieme.
L'atavismo delle famiglie allargate.
La cassa di risonanza operata dai mass media sulle famiglie allargate sulle coppie temporanee hanno inebetito i cervelli di tantissime persone, non solo italiane, l'omologazione culturale globale che ha ridotto i diritti conquistati dalle generazioni precedenti a desideri soggettivi a capricci, ha fatto dei capricci di pochi ricconi diritti universali. Infatti i mass media mettono nei loro palinsesti solo film e programmi con coppie le più variegate possibili, da quelle delle élite dello spettacolo che vivono nel modo più dissoluto possibile oppure, tragedie, violenze e abusi di ogni genere, stemperare dalla réclame. Per questi programmi la relazione tra umani ha lo stesso impatto di quella tra un attore e una scatola di cioccolatini o una bevandaa, conl'etichettaanascostata , of course, per la coppia tutto è possibile. Questa onnipotenza della coppia ha prodotto la frammentazione delle forme possibili, ma non ha portato ad una maggiore soddisfazione nelle relazioni fra i partner e con i figli, ma piuttosto il contrario. Siano in presenza di un processo sociale involutivo, non evolutivo,i nostri antenati cavernicoli vivevano in famiglie allargate, i devianti erano già noti ai tempi dei sumeri per non parlare delle famose amazzoni. La vulgata che sta dietro all' atavismo della famiglia risponde pienamente alle idee dei sostenitori della decrescita “felice”.
Sempre meno matrimoni, sempre più diversi.
I matrimoni, infatti, hanno subito un cambiamento sia di tipo quantitativo che qualitativo.
In termini quantitativi la tendenza alla riduzione delle nozze è iniziata negli anni 70 e ha riguardato tutta la nazione, dal punto di vista qualitativo si sono ridotte maggiormente le prime nozze,mentre sono cresciute le seconde e tese nozze e quelle tra italiani-e e stranieri-e, in crescita anche il rito civile rispetto a quello religioso, in crescita anche le convivenze. Il rapporto Cifs osserva come l’instabilità nelle coppie sia spiegabile con le differenze di status economico, culturale e religioso quali l’istruzione, il reddito, la posizione professionale e l’età.
È chiaro che, se il genoma familiare viene modificato su grande scala, tutta la società va incontro ad un processo storico di morfogenesi senza precedenti, il che vorrebbe dire in pratica che mancherebbe il ricambio fra le generazioni e crescerebbero forme sempre fragili di famiglie, bisognose di assistenza. Insomma ci sarebbero meno contribuenti e più richieste di servizi di assistenza e di servizi sanitari.

 http://www.lopinionista.it/notizia.php?id=896

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